Sono partite le attività del Centro per la famiglia a Melito Porto Salvo, un intervento che risponde ai bisogni del territorio dell’Ambito Territoriale Sociale n°4 rivolgendosi, quindi, ai cittadini residenti nei comuni di Melito di Porto Salvo (quale comune capofila), Bagaladi, Bova, Bova Marina, Cardeto, Condofuri, Montebello Jonico, Motta San Giovanni, Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo.
Le attività del Centro, finanziate dal Fondo nazionale per le politiche della famiglia, annualità 2021, saranno realizzate dal Consorzio Macramè, aggiudicatario dell’Avviso pubblico di coprogettazione dell’Ufficio di Piano, e dal personale del Servizio Sociale Professionale dell’Ambito di Melito PS.
Tanti i servizi e le attività proposte: il servizio di informazione e orientamento, con uno sportello di accoglienza delle famiglie e ascolto dei bisogni che avrà il compito di fornire informazione e orientamento sia ai servizi interni sia a quelli attivi sul territorio; sostegno psicologico e orientamento alle famiglie e ai minori in caso di disagio psicologico individuale e/o relazionale; percorsi e gruppi di sostegno alla genitorialità per la promozione di abilità e la costruzione di competenze.
Con l’obiettivo di valorizzare il protagonismo delle famiglie e incentivare la solidarietà collaborativa tra le stesse saranno attivati anche percorsi di auto-mutuo aiuto ed eventi partecipativi di comunità per un proficuo e costante dialogo con il territorio.
Il Centro per le famiglie ospiterà anche lo “Spazio adolescenti” all’interno del quale verranno realizzati attività e laboratori specifici con una equipe multiprofessionale e percorsi formativo-laboratoriali di promozione alla salute, allattamento e alla genitorialità responsabile.
L’Ufficio di Piano e il Consorzio Macramè, in sede di coprogettazione hanno privilegiato un approccio metodologico teso a mettere al centro dell’intervento le Comunità territoriali e conseguentemente la centralità ed il protagonismo delle persone che le abitano, nella logica partecipativa e di condivisione, all’interno di un sistema integrato di politiche, interventi e servizi sociali.
https://www.consorziomacrame.it/wp-content/uploads/2024/04/Centro-per-la-famiglia-2.jpeg12001600Consorzio Macramèhttps://www.consorziomacrame.it/wp-content/uploads/2023/03/logo_2023-300x121.pngConsorzio Macramè2024-04-16 07:43:262024-04-16 07:43:26Porte aperte per il Centro per la famiglia a Melito Porto Salvo
Ci sono storie e vite che solo in apparenza sembrano lontane. Perchè a volte capita che qualcosa o qualcuno le faccia incontrare e faccia accadere qualcosa di bello che regala una nuova speranza ed emozioni inattese ai protagonisti di quelle storie.
È quello che è capitato a Seydou, Idrissa e Maria, ma anche a Noemi e Drissa – rispettivamente il nostro tecnico e il nostro mediatore culturale – che attraverso il progetto Agenzia sociale per l’abitare avviato col Comune di Taurianova hanno reso possibile quello che speravamo da tempo: favorire forme di accoglienza, raccontare storie belle di inclusione sociale.
Agenzia sociale per l’abitare. Gli inizi
Quando abbiamo avviato il progetto Agenzia sociale per l’abitare non è stato facile trovare una casa per i migranti di Contrada Russo. Anche per i migranti in regola che hanno un permesso di soggiorno e un lavoro, che possono e vogliono pagare tasse, casa, luce, acqua. Anche per loro il diritto di avere una casa sembra essere negato.
A Taurianova le case non mancano. E anche ora che l’offerta abitativa c’è, che i proprietari di case sfitte possono avere la certezza del reddito e beneficiare delle agevolazioni fiscali. Anche ora che il Comune di Taurianova ha messo a disposizione dei voucher integrativi a supporto del canone di affitto per una durata di 2 anni, le case continuano a restare vuote. A volte non ci sono i requisiti di abitabilità richiesti. A volte mancano i requisiti per un regolare contratto di affitto. Più volte invece ci sono diffidenze e pregiudizi. E i migranti continuano a vivere in baracche di fortuna, in condizioni igieniche precarie.
“È importantissimo il fatto che le case vengano abitate. Il fatto di chiuderle è una cosa delle volte assolutamente irreversibile. Il beneficio per gli affittuari è sicuramente il controllo, il monitoraggio che viene effettuato all’interno dell’abitazione. Che non siano effettuati danni. Controlliamo che venga pagato il canone di affitto regolare perchè il voucher copre solamente la metà dell’affitto, per l’altra metà provvedono i migranti” dice Noemi.
Sportello informativo Agenzia sociale per l’abitare – Noemi Asciutto e Drissa Diarra presso l’Officina della solidarietà (ex giudice di pace) a Taurianova
Lincontro con la signora Maria e la prima casa di Agenzia sociale per l’abitare
A febbraio incontriamo la signora Maria che è proprietaria di un’abitazione sfitta nella frazione di San Martino di Taurianova. Per garantire le condizioni di abitabilità deve fare alcuni lavori di ristrutturazione e la revisione degli impianti. Ma il progetto le piace e vuole aiutare i ragazzi di Contrada Russo.
“Quando mi hanno parlato del progetto portato avanti dal Consorzio Macramé e delle condizioni in cui vivono i giovani migranti, la mia mente è andata indietro a tanti anni fa quando a cercare fortuna in una terra lontana erano i nostri concittadini. La mia famiglia di origine e quella di mio marito – racconta la signora Maria – hanno vissuto il dramma dell’emigrazione. Mia madre, mio fratello e mia sorella, più di 50 anni fa, sono emigrati in Australia e là hanno dovuto lottare per ottenere una vita dignitosa. Per questo non potevo voltarmi dall’altra parte nel vedere questi ragazzi. Mi auguro che il mio gesto sia imitato da altri miei concittadini“.
Noemi e Drissa accompagnano la signora Maria in tutte le fasi di stipula del contratto. Nella casa non ci sono arredi ma Noemi e Drissa l’aiutano a recuperarli.
Un gruppo di cittadini sente la necessità di attivarsi e fare qualcosa di concreto per rendere confortevole la prima casa di Agenzia sociale per l’abitare. Ci sono Andrea, Pasquale, la signora Grazia, Yazmin che donano dei mobili (arredi per la camera da letto, un mobile appendiabiti d’ingresso, un frigo, la lavatrice e alcune stoviglie). C’è il signor Francesco che si adopera per ripristinare il mobile credenza e i due mobili contenitori, mentre Davide si occupa di caricare e trasportare in discarica il materiale inidoneo, trasportare e collocare gli arredi. E poi c’è l’avv. Annamaria che ci ha garantito supporto legale, creduto nel progetto sin dall’inizio. Alla base un forte intento umanitario. Un segnale importante che dimostra quanto le persone possano essere speciali. Il segnale di una comunità che ha fatto propria la parola umanità dandole un significato e un valore profondi.
Seydou e Idrissa a “Casa Tarcisia”
Ad aprile l’abitazione è pronta. La prima casa di Agenzia sociale per l’abitare prende il nome di “Casa Tarcisia” in omaggio alla calabrese Suor Tarcisia Rizzo che per prima concepì e mise in pratica il sistema delle adozioni a distanza.
Il nome è stato scelto – ci spiegano Noemi e Drissa – con l’augurio che possa servire da stimolo ed incoraggiare altri cittadini ad aderire al progetto. È un rimando simbolico alla figura di Suor Tarcisia Rizzo, originaria di Brivadi di Ricadi a Vibo Valentia, che nel 1960 lasciò la sua Calabria per andare ad aiutare i bisognosi di un paese ancora più povero, lo Zambia, e fu la prima a concepire ed a mettere in pratica il sistema delle “adozioni a distanza”.
A fine aprile Seydou e Idrissa, dopo aver vissuto in una delle baracche di legno e plastica di Contrada Russo, hanno finalmente una casa dignitosa dove poter abitare.
Seydou e Idrissa a “Casa Tarcisia”, la loro prima “vera” casa
Seydou e Idrissa sono due migranti regolari provenienti dal Mali. Hanno un permesso di soggiorno e un lavoro. E adesso abitano nella casa che la signora Maria ha messo a disposizione per loro e per il progetto Agenzia sociale per l’abitare.
Seydou
Seydou ha 26 anni. È africano e viene dal Mali. È arrivato in Calabria nel 2018 e lavora in campagna a Taurianova.
“Scappiamo dalla guerra per avere una vita migliore. Il viaggio è stato molto duro. Ho attraversato la Libia per venire qui in Italia. Ora sto lavorando in campagna con regolare contratto di lavoro. Mi piace il mio lavoro e mi piace lavorare con gli italiani – racconta Seydou – A contrada Russo non è stato facile, era l’unico riparo per me. Ero costretto a rimanere lì perché non avevo un altro posto dove andare. Sono molto contento di vivere qui. Da quando mi sono trasferito in una casa è migliorata anche la mia salute e lavoro meglio. Sono molto grato nei confronti della proprietaria che ha dato casa a noi africani. Adesso mi sento più accolto e mi piace vivere in città. Non abbiamo ancora conosciuto i vicini ma siamo molto tranquilli”.
Idrissa
Idrissa Traore ha 28 anni. È africano ed è arrivato in Calabria dal Mali nel 2016. Ha trovato riparo nella tendopoli. Poi ha vissuto a Napoli ed è ritornato qui nel 2020. Adesso sta lavorando in campagna in una fabbrica di arance. Quando andiamo nella nuova casa per firmare i documenti ci racconta
“Sono venuto in Italia perché nel mio paese c’è la guerra. In Mali, ho lasciato la mia famiglia, mio padre, mia madre e anche i miei fratelli. Il viaggio è stato molto duro. Sognavo solo un posto dove stare bene. Un lavoro e una casa. Una vita normale. Quando sono arrivato non avevo un posto dove stare per mangiare e riposare al riparo dalla pioggia. L’unica alternativa era la tendopoli. Non sono riuscito a trovare una casa anche se lavoro e posso pagare l’affitto. Le persone pensano male di noi. Non pensiamo di prendere una casa senza pagare l’affitto o fare qualcosa di brutto. Di fare danni. Il mio datore di lavoro ha provato ad aiutarmi a trovare una casa ma senza riuscirci. Mi piace lavorare con gli italiani e lo preferisco perché è l’unico momento di integrazione”.
La consegna ufficiale di “Casa Tarcisia” a Seydou e Idrissa
Al momento della consegna sono presenti gli assessori Maria Fedele, Angela Crea, Andrea Canale del terzo settore area Welfare del Comune di Taurianova, Noemi Asciutto e Drissa Diarra.
La consegna di “Casa Tarcisia” alla presenza delle Istituzioni
Seydou e Idrissa ci hanno detto di essere contenti, di sentirsi più accolti.
Seydou a stento alzava la testa. Quando ha capito che gli davamo una casa si percepiva l’emozione, la commozione nei suoi occhi. Nel momento in cui siamo andati a prenderli e hanno raccolto i pochi vestiti che avevano e poi hanno salutato tutti gli altri, l’emozione è stata veramente bellissima. Certo è durata poco perchè mi sono girata e ho incontrato lo sguardo dei prossimi in lista di attesa che attendono anche loro di provare la stessa emozione che hanno provato Seydou e Idrissa” dice Noemi ricordando di quando li ha accompagnati nella baraccopoli per il trasloco.
A distanza da 5 mesi dall’avvio del progetto, Agenzia sociale per l’abitare ci insegna che una nuova integrazione si può fare nonostante possa sembrare complesso e difficile. Che l’unione fa la forza, che le istituzioni, il terzo settore e la società civile possono collaborare insieme in modo positivo e virtuoso. Che due migranti accolti che si sentono parte di una comunità sono il vero valore aggiunto al di là del colore della pelle e delle differenze.
Una storia di rinascita e speranza! Una di quelle che ci piace raccontare.
Congratulazioni Seydou e Idrissa! Grazie ancora alla signora Maria e ai cittadini del comune di Taurianova per averla resa possibile.
Agenzia sociale per l’abitare è il progetto di inserimento socio-abitativo promosso con il Comune di Taurianova. Rientra nell’ambito del progetto interregionale “SU.PR.EME. – Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze” (già avviato), è finanziato dalla Regione Calabria attraverso il Fondo Asilo Migranti Integrazione (FAMI) emergenziale della Commissione Europea e ha come capofila il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
https://www.consorziomacrame.it/wp-content/uploads/2021/05/migranti-e-signora-consegna-voucher-e1620576634153.jpeg9981889Consorzio Macramèhttps://www.consorziomacrame.it/wp-content/uploads/2023/03/logo_2023-300x121.pngConsorzio Macramè2021-05-22 05:40:262021-06-07 05:52:38Agenzia sociale per l'abitare - Una casa per Seydou e Idrissa
Si chiama Agenzia sociale per l’abitare il progetto di inserimento abitativo a sostegno deimigranti regolari che vivono nelle baracche di Contrada Russo a Taurianova. Ha l’obiettivo di ridurre l’emarginazione sociale dei migranti, di promuovere l’inclusione sociale di persone in situazione di disagio socio-abitativo, favorire forme di accoglienza diffusa.
Al progetto possono aderire tutti i proprietari di case sfitte, abitabili nel comune di Taurianova e che sono disponibili a concederle in locazione.
Grazie alle garanzie, alle agevolazioni economiche e sociali, all’erogazione di voucher integrativi che il Comune di Taurianova offre, i proprietaripossono mettere a disposizione con tranquillità la propria casa, essere accompagnati alla stipula del contratto di affitto dall’Agenzia, avere la certezza di un reddito, sperimentare in prima persona un progetto innovativo di accoglienza. L’Agenzia sociale per l’abitare stipulerà per ogni casa messa a disposizione un contratto d’affitto a canone concordato con il proprietario, curerà l’inserimento dei migranti.
Nei prossimi giorni lavoreremo per individuare, selezionare e raccogliere le disponibilità di case sfitte a Taurianova da destinare in locazione a migranti regolari in condizioni di disagio abitativo.
Perché aderire a Agenzia sociale per l’abitare
La questione abitativa è un fenomeno sociale che, in forme diverse, coinvolge tutti.
Pensiamo che inserire la propria casa nel progetto significa aiutare chi ha bisogno. Contribuire a costruire nuovi modelli di accoglienza in cui i cittadini si possono attivare in prima persona.
Crediamo che in questo momento così complicato bisogna pensare a tutelare i diritti di tutti, inclusi gli ultimi, i più deboli della nostra società che rischiano di essere lasciati indietro. Uno dei principi sui quale si basa il nostro lavoro da sempre e per sempre: favorire l’inclusione sociale a tutti, nessuno escluso. Stiamo cercando di fare del nostro meglio per aiutare chi in questo momento è escluso dall’accoglienza: migranti e lavoratori stagionali che vivono nelle baracche di Contrada Russo e che pur essendo regolari non hanno nemmeno un riparo decoroso.
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