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Avviso Pubblico – Aperte le iscrizioni allo Spazio gioco Giochiamo a Crescere

Invia la tua domanda per iscrivere bambini e bambine da 0 a 6 anni alle attività dello spazio gioco di Bocale.

Pubblicato l’avviso per le iscrizioni dei bambini e delle bambine per l’avvio del Servizio integrativo per la Prima infanzia – Spazio Gioco “Giochiamo a crescere” Reggio Calabria – Prima Annualità 2023/2024.

Scarica e leggi l’avviso pubblico qui.

Modalità di presentazione delle istanze di candidatura.
Le famiglie candidate dovranno presentare istanza di partecipazione composta da:
1) Modulo di domanda e consenso privacy;
2) Fotocopia carta d’identità del/la richiedente;
3) Autodichiarazione vaccini.

Scarica la modulistica:

->  Modulo di domanda
->  Informativa sul trattamento dei dati personali – consenso privacy

La documentazione va inviata via posta certificata all’indirizzo consorzio.macrame@pec.it

L’avviso resterà aperto fino al raggiungimento dei posti disponibili.

ln alternativa le domande potranno essere consegnate a mano presso l’Ufficio del Consorzio Macramè Trame solidali nelle terre del sole Via Vallone
Petrara, 10/A 89124 Reggio Calabria dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:00.

Dovrà essere indicato sulla busta o sulla e-mail l’oggetto:
Istanza Servizio integrativo per la prima infanzia – Spazio Gioco “Giochiamo a crescere”

 

Sviluppo di comunità nei quartieri

Al via lo sviluppo di comunità nelle periferie di Reggio Calabria

Abbiamo avviato dei percorsi di coinvolgimento e partecipazione sociale con le comunità dei quartieri di periferia Arghillà (zona nord), Pellaro (zona sud), Modena-Ciccarello (zona alta) del comune di Reggio Calabria. Tre quartieri che presentano elementi di forte degrado socio-economico e culturale, ma che pensiamo abbiano delle potenzialità e specificità da valorizzare al meglio.

I percorsi rientrano nel servizio di mappatura, ricerca-azione, laboratori civici che gestiremo in appalto per conto del Comune di Reggio Calabria a seguito a una procedura di gara aperta su MEPA nell’ambito degli interventi di rigenerazione sociale “Cantieri della Bellezza”.

Cosa vogliamo fare

Vogliamo fare sviluppo di comunità, cioè rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale. Vogliamo farlo attraverso l’avvio di percorsi di coinvolgimento e partecipazione sociale dei cittadini della comunità stessa. Per favorire la crescita del senso di responsabilità verso la propria comunità, per creare reti tra soggetti.

L’idea è quella di entrare in contatto con i cittadini residenti e con le realtà presenti nei quartieri di periferia. Incontrare le persone che abitano qui, conoscere le loro storie, i loro problemi. Ma anche le loro risorse e le loro potenzialità. Raccogliere le loro idee, suggestioni, coinvolgerli attivamente nella definizione dei bisogni e priorità del quartiere che abitano. Partire dai disagi condivisi dai cittadini residenti per fronteggiarli insieme e, proprio dalle loro proposte ipotizzare, far nascere delle attività.

Vogliamo riportare le persone a riflettere sull’importanza dello spazio pubblico come generatore di creatività, sostenibilità e cultura, ma anche direttrice su cui calibrare gli interventi di rigenerazione sociale.

L’obiettivo dei percorsi di sviluppo di comunità che intendiamo avviare è quello di valorizzare la qualità dei quartieri intesi come luoghi di bellezza e socialità partendo dall’ascolto e dal coinvolgimento diretto dei cittadini, dalla partecipazione di chi i quartieri li abita, li vive, li sviluppa.

Di che si tratta

Per coinvolgere l’intera comunità dei quartieri di Arghillà, Pellaro, Modena-Ciccarello vogliamo

  • attivare gruppi territoriali;
  • creare reti tra i soggetti della comunità locale;
  • costruire una “mappa di comunità” dei quartieri;
  • costituire dei gruppi di ricerca con gli operatori sociali pubblici e con altri soggetti che operano sul territorio;
  • formare degli “attivatori di comunità”, cioè degli operatori che – seguiti e accompagnati da esperti tra cui un sociologo, 3 educatori e un architetto – impareranno ad intercettare i bisogni della comunità, parlare e ascoltare la gente che vive e abita il territorio, trovare con loro soluzioni condivise alle proprie esigenze;
  • avviare delle azioni di animazione territoriale come le passeggiate di quartiere, la costruzione di interviste, storie di vita, colloqui informali, assemblee di quartiere.

Per creare una rete territoriale di soggetti pubblici e privati vogliamo

  • attivare dei laboratori di partecipazione civica con il coinvolgimento della comunità locale e di tutti i soggetti attivi sul territorio. I laboratori quindi come spazi di relazione dove instaurare un dialogo diretto fra la cittadini e l’amministrazione;
  • realizzare iniziative di progettazione partecipata;
  • costruire una piattaforma digitale partecipativa. Per mappare le relazioni di una comunità attraverso storie di vita, immagini, brevi video, foto, interviste. Per ricostruire i quartieri, i luoghi, gli spazi.

Perchè un percorso di comunità

Perchè siamo convinti che qualunque intervento di riqualificazione di un territorio non può essere realizzato senza partire dai bisogni, desideri della comunità del territorio stesso.

Per accompagnare gli abitanti del quartiere a partecipare attivamente alla vita della comunità e a riflettere per costruire risposte condivise che abbiamo come obiettivo il benessere del quartiere e dei suoi residenti.

Attraverso i percorsi di sviluppo di comunità vogliamo restituire ai cittadini e alle cittadine un ruolo attivo nel processo di rigenerazione e ripensamento sociale dei propri quartieri e comunità, stimolarli a prendere coscienza dei pregi e difetti, potenzialità e limiti dei quartieri che abitano e a mobilitarsi per affrontarli.

Il senso è rendere la comunità attiva e protagonista, soggetto consapevole e non solo destinataria o cliente di servizi.

D’altronde i luoghi, i quartieri non sono altro che le persone che quegli stessi luoghi, quartieri attraversano e raccontano.

 

Pensiamo che questo modello di sviluppo di comunità sia un nuovo approccio per porre le basi per un cambiamento culturale della comunità, quale premessa della coesione e dello sviluppo sociale e, quindi, anche dello sviluppo economico. Un approccio innovativo che stiamo già sperimentando nel quartiere di Pellaro in un altro progetto per lo sviluppo locale sostenuto da Fondazione CON IL SUD.

 

 

 

 

Report #OSTSUD

Impronte a Sud – Il Report istantaneo di #OSTSUD

Venerdì 27 novembre si è tenuto #OSTSUD – Il futuro desiderabile, l’evento online sui temi del welfare e della comunità promosso con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in collaborazione con 16 enti partner nell’ambito del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab sostenuto da Fondazione CON IL SUD.

Ci siamo incontrati sulla piattaforma digitale di QiqoChat.com per ascoltare e discutere insieme i bisogni della comunità di Reggio Calabria, immaginare il suo “futuro desiderabile”, ragionare sulle cose che possiamo progettare con chi vive e abita la comunità.

166 iscritti interessati a contribuire in piena libertà, a confrontarsi sui sette temi del progetto, temi sui quali siamo impegnati da anni in Calabria e che riteniamo essere “assi portanti” del futuro reggino.

Una straordinaria occasione di ascolto e confronto. La testimonianza che un’alternativa è possibile, la prova che esiste una comunità ambiziosa, coraggiosa e pronta al cambiamento.

Come si è svolto #OSTSUD

L’incontro è stato introdotto dal nostro presidente Giancarlo Rafele. Sono poi seguiti i saluti di Giuseppe Falcomatà, sindaco del Comune di Reggio Calabria, e Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione CON IL SUD.

La piattaforma allestita per l’evento è stata divisa in 8 piazze virtuali, tutte di Reggio Calabria. Piazza Castello, la piazza centrale dove ci siamo ritrovati tutti in plenaria. Le 7 piazze tematiche (Piazza Garibaldi, Piazza Carmine, Piazza Duomo, Piazza Camagna, Piazza Italia, Piazza De Nava e Piazza del Popolo) corrispondenti ai sette temi di discussione sui quali ciascun partecipante è intervenuto e ha contribuito con le proprie idee e proposte.

Abbiamo discusso sui temi di ricerca sociale, lavoro, prossimità, impresa sociale, partecipazione, rigenerazione. Abbiamo parlato anche di futuro, ascoltato e raccolto idee e proposte sul futuro desiderabile della città di Reggio Calabria.

Nella piazza centrale c’era Andrea Volterrani responsabile della comunicazione del progetto che ha illustrato le attività dell’incontro. Ma c’era anche Marco Serra fondatore e facilitatore della società Mycro Working che ha spiegato l’uso della piattaforma digitale. Nelle 7 piazze tematiche c’erano 7 facilitatori (uno per ogni piazza) che hanno gestito la discussione dei gruppi di lavoro e 7 “rapporter” che hanno scritto la discussione realizzata all’interno delle piazze virtuali.

Ogni partecipante al gruppo di dicussione ha condiviso e pubblicato le proprie idee, proposte su una bacheca online di “padlet” presente in ogni piazza tematica. Nella piazza centrale invece i partecipanti hanno proposto parole e frasi da selezionare e incidere sul materiale che coprirà la facciata dell’immobile confiscato (in fase di ristrutturazione) di Via Possidonea 53.

Come si è concluso #OSTSUD

Alla fine dell’incontro abbiamo raccolto la sintesi delle discussioni dei gruppi in un “report” istantaneo,  inviato il report alle email dei partecipanti dopo la chiusura dei lavori.

Proveremo ad individuare idee e proposte sulle quali discutere insieme in un prossimo appuntamento all’inizio del prossimo anno.

Leggi e scarica il Report #OSTSUD

Nel Report abbiamo condiviso le foto delle bacheche dei “padlet” con i post-it virtuali dei partecipanti e una breve trascrizione di tutti gli interventi.

Se vuoi conoscere anche tu le idee e le proposte emerse durante l’OST di Impronte a Sud

LEGGI IL REPORT ISTANTANEO DI #OSTSUD

Buona lettura!

 

 

Via Possidonea

Impronte a Sud – Riassunto video interviste ai cittadini di Via Possidonea

Nei giorni scorsi siamo andati di persona a conoscere i cittadini che vivono e lavorano nei pressi di Via Possidonea 53. Qui da qualche mese abbiamo avviato i lavori di ristrutturazione dell’immobile confiscato a Gioacchino Campolo, il “re dei videopoker”, che abbiamo avuto in concessione nel 2017 dalla Città metropolitana di Reggio Calabria.

Vogliamo creare una comunità intorno all’immobile partendo dall’ascolto, dal coinvolgimento dei cittadini, dalla partecipazione di coloro che vivono e abitano il posto in cui l’immobile si trova.

Ecco perchè abbiamo voluto raccontare alle persone di Via Possidonea il progetto che intendiamo avviare, condividere con loro il percorso di comunità che vogliamo costruire. Ma soprattutto ascoltare la loro voce, le loro idee. Per avviare un dialogo partecipato, per costruire un clima collaborativo. Perchè le persone che vivono e lavorano lì possano riconoscersi protagoniste sin da ora per la costruzione di una comunità intorno al bene.

Abbiamo chiesto a Giuseppe, Domenico, Lidia, Lavinia, Silvio, Francesco, Angelo, Antonino e a Gioacchino cosa c’era prima nell’immobile, cosa pensano che ci sarà, cosa vorrebbero che ci fosse. Abbiamo realizzato dei brevi video interviste che raccolgono le loro idee, il loro pensiero.

In queste ultime tre settimane abbiamo postato le interviste sui nostri profili social (facebook, instagram, YouTube).

Li condividiamo qui tutti e tre insieme. Un modo semplice per prepararci all’evento pubblico di presentazione del 4 settembre.

Cosa c’era prima a Via Possidonea 53?

È stata la prima domanda che abbiamo fatto ad alcuni dei cittadini che abbiamo conosciuto in queste ultime settimane.

"Cosa c'era prima a Via Possidonea 53"?È la domanda che abbiamo fatto ad alcuni dei cittadini che vivono e lavorano nei…

Pubblicato da Consorzio Macramè su Giovedì 20 agosto 2020

“Cosa pensi che ci sarà?”

È stata la seconda domanda dell’intervista. Il secondo video che abbiamo postato sui social.

"Cosa pensi che ci sarà?" È la seconda domanda che abbiamo fatto a Giuseppe, Domenico, Lidia, Lavinia, Silvio,…

Pubblicato da Consorzio Macramè su Mercoledì 26 agosto 2020

“Cosa vorresti che ci fosse?”

È la terza e ultima domanda che raccoglie le idee dei cittadini di Via Possidonea.

"Cosa vorresti che ci fosse?" Lo abbiamo chiesto a Giuseppe, Domenico, Lidia, Lavinia, Silvio, Francesco, Angelo,…

Pubblicato da Consorzio Macramè su Mercoledì 2 settembre 2020

 

Vogliamo creare una comunità intorno all’immobile che sappia includere mondi e ambiti diversi.

Per costruirla è importante che i cittadini si riconoscano protagonisti del percorso di comunità che intendiamo costruire.

IL NOSTRO SOGNO È CONTINUARE A COSTRUIRLO INSIEME A LORO.

Domani 4 settembre ore 19 Piazza Castello (di fronte la scuola media Galileo Galilei) sarà il luogo dove raccontarci e ascoltarci, avviare nuove relazioni, confrontarci con le sfide che ci attendono. Il coinvolgimento, la partecipazione e il confronto dei cittadini sono tra le cose che ci stanno più a cuore.

Vi aspettiamo! A Piazza Castello o on line sulla nostra pagina

 

 

 

Gli attivatori di comunità in giro per Pellaro

Percorso di sviluppo sociale di comunità a Pellaro di Reggio Calabria

Da qualche mese stiamo lavorando alla costruzione di un percorso di sviluppo sociale di comunità.

Il percorso si fonda sull’idea di sviluppare la comunità nel quartiere periferico di Pellaro a Reggio Calabria.

 

Mappa di Pellaro - Reggio Calabria (ph. web)

Mappa di Pellaro – Reggio Calabria (ph. web)

Con questo percorso vogliamo conoscere la comunità di Pellaro, osservarla, ascoltarla attraverso le persone che la vivono. Raccogliere le idee, i desideri, i bisogni dei suoi cittadini per partecipare dentro la loro comunità, farne parte. Vogliamo aiutare la comunità di Pellaro a riflettere su se stessa, migliorare la sua consapevolezza in relazione ai propri bisogni e problemi. Attivare un processo di sviluppo sociale di comunità per costruire i presupposti dello sviluppo sociale ed economico del territorio. Dove per sviluppo di comunità intendiamo la capacità di incrementare le relazioni umani e sociali, le risorse economiche ed ambientali, il capitale sociale e la coesione sociale di una comunità territoriale.

Crediamo che le persone hanno in sé e nella loro comunità le risorse per produrre cambiamento. Che occorre restituire loro protagonismo. Che la comunità ha la possibilità di sviluppare capacità e competenze per affrontare i propri problemi senza attivare processi esterni.

Siamo convinti che lo sviluppo sociale di comunità sia connesso col cambiamento culturale e che non ci può essere sviluppo senza il coinvolgimento e la concreta partecipazione dei cittadini e di tutti gli attori di quella comunità, pubblici e imprenditoriali.

Nei mesi scorsi abbiamo formato un gruppo di giovani attivatori di comunità  che stanno studiando, ascoltando, osservando la comunità di Pellaro, entrando in relazione con i suoi cittadini. Stanno utilizzando lo strumento dell’ascolto e osservazione partecipante, coinvolgendo le persone del posto attraverso interviste con una presenza continuativa nel territorio. 

Formazione attivatori di comunità - I Sessione

Formazione attivatori di comunità con Andrea Volterrani e Luciano Squillaci – I Sessione

Sviluppo sociale di comunità: unico modello di sviluppo possibile. In che senso.

Lo sviluppo sociale di comunità che vogliamo avviare è un’idea innovativa, fortemente sperimentale perché diversa dall’idea di sviluppo locale comunemente inteso. Diversa perchè si tratta di:

– un percorso che a differenza della “progettazione classica” non ha l’obiettivo, perchè l’obiettivo è lo sviluppo della comunità stessa;

– un nuovo modello di sviluppo della comunità che parte dalle relazioni, dalle persone, uomini e donne presenti nel territorio e non dal territorio nel senso di area geografica in quanto tale. In questo nuovo approccio la comunità diventa protagonista e non più semplice destinataria di quegli interventi in quel territorio. La comunità propone le proprie idee, i propri sogni, ci dice di cosa ha bisogno e quindi l’attività da realizzare. Cambia anche il rapporto tra ente del terzo settore e comunità di appartenenza che diviene circolare, nel senso che l’ente del terzo settore non è più soggetto terzo, facilitatore o protagonista di un processo, ma co-protagonista in quanto elemento della stessa comunità.

– un processo di sviluppo di comunità che non ha un inizio e una fine, perchè ridefiniamo gli obiettivi nel rispetto della volontà, delle idee e scelte della comunità. In questo senso l’attivazione della comunità è un processo circolare ed è una continua attivazione di empowerment e capitale sociale che produce cambiamento e rimette in circolo empowerment e capitale. L’idea è mettere in piedi un processo virtuoso, circolare, continuo e costante, cioè di consapevolezza e relazione della comunità.

un cambiamento culturale della comunità territoriale, quale premessa della coesione e dello sviluppo sociale e, quindi, anche dello sviluppo economico. Pensiamo che solo costruendo una diversa cultura all’interno del territorio si pongono le basi per il cambiamento.

 

Crediamo che avviare un percorso di sviluppo di comunità in un quartiere periferico come Pellaro possa attivare un percorso culturale di cambio del paradigma. Attivare un modello di sviluppo che metta in discussione l’approccio di comunità al quale siamo abituati. Un approccio  che si discosta dalle politiche di sviluppo del Mezzogiorno, che possa favorire uno sviluppo duraturo della comunità.

In questo senso riteniamo che questo sia l’unico modello di sviluppo possibile. Ci crediamo fortemente!

Benvenuti nella Communitas della Biodiversità

Venerdì 10 maggio p.v., dalle ore 10:30, in occasione della conclusione del Progetto Mestieri Legali, si svolgerà il primo Trekking della Biodiversità nella neo-nata Communitas della Biodiversità di Rosarno.

La Communitas della Biodiversità, situata in località Carmine, alla confluenza dei fiumi Mesima e Metramo, sul terreno confiscato alla ‘ndrangheta affidato dal Comune di Rosarno al Consorzio Macramè, è frutto del progetto “Mestieri legali”, sostenuto da Fondazione con il Sud, che giunge a conclusione dopo tre anni di intenso lavoro.

Macramè e i partner del progetto – Città Metropolitana di Reggio Calabria, Comune di Rosarno, Dipartimento dArTe dell’Università Mediterranea, Legambiente, Arci, Associazione Omnia e le cooperative sociali Alba e Mani e Terra – hanno dato vita ad una comunità che associa alle attività puramente agricole, interventi di carattere educativo e ambientale i cui attori principali sono i migranti.

Il Trekking della Biodiversità vedrà coinvolti un gruppo di studenti dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Rosarno, guidati in un percorso didattico di educazione ambientale in un habitat eccezionale, tra qualità ecologica, legalità, dimensione produttiva, accoglienza e integrazione.

Visite didattiche, esperienze in natura, conoscenza della comunità, educazione e formazione sono alcune delle attività che si articoleranno dentro la Communitas, rivolte a studenti di ogni ordine e grado, viaggiatori e turisti consapevoli, ma anche famiglie e semplici cittadini. Senza dimenticare l’anima strettamente agricola e produttiva della Communitas; sul terreno, infatti, è stato piantumato un limoneto, alberi di melograno e, proprio poche settimane fa, 100 alberi di nocciole, piantati da 100 studenti dell’Istituto “Ettore Majorana” di San Lazzaro di Savena (Bologna).

Master di I° e II° Livello in “Esperto in politiche di valorizzazione e inclusione dell’area identitaria dello Stretto”

Festa dell’Albero, nasce la Communitas della biodiversità sul terreno confiscato di Rosarno

Mercoledì 28 novembre p.v., dalle ore 9:30, in occasione della “Festa dell’Albero”, sarà celebrata l’inaugurazione della “Communitas della biodiversità” sul terreno confiscato sito a Rosarno in località Carmine.

Il terreno, situato alla confluenza dei fiumi Mesima e Metramo, è stato affidato proprio dal Comune di Rosarno al Consorzio Macramè. Grazie al progetto “Mestieri legali”, sostenuto da Fondazione con il Sud, Macramè e i partner del progetto – Città Metropolitana di Reggio Calabria, Comune di Rosarno, Dipartimento dArTe dell’Università Mediterranea, Legambiente, Arci, Associazione Omnia e le cooperative sociali Alba e Mani e Terra – hanno dato vita ad una comunità che associa alle attività puramente agricole, interventi di carattere educativo e ambientale i cui attori principali sono i migranti.

Clicca qui per raggiungere il terreno.

Dopo due anni di intensa preparazione finalmente il terreno prende forma grazie allo sforzo dei partner tra cui la cooperativa Alba che più di tutti ha pagato il prezzo di intervenire sui beni confiscati, subendo un grave furto del parco mezzi che, grazie al generoso sostegno di tanti, è stato faticosamente ricostituito.

Il programma prevede l’accoglienza di una delegazione di alunni delle scuole di Rosarno, che a partire dalle 9:30 ne saranno gli assoluti protagonisti.

Saranno loro a tagliare simbolicamente il nastro che inaugura il luogo ad una fruizione pubblica, saranno sempre loro a dare vita ad un agrumeto storico con un abaco delle varietà con la piantumazione di tutte le undici specie di agrumi esistenti in natura ed alcuni ibridi, gentilmente forniti dai Vivai Nailma e dalla cooperativa Mani e Terra. Saranno ancora loro i primi cittadini a poter godere della bellezza del posto ascoltando anche il racconto di com’erano i luoghi prima del progetto e come lo diventeranno nel corso del tempo secondo il masterplan concepito assieme all’Università Mediterranea di Reggio Calabria con il concorso di tutti i partner, in particolare di Legambiente.

Ed infine saranno sempre gli studenti ad ascoltare le testimonianze delle Istituzioni locali, della Magistratura, dell’Agenzia dei Beni Confiscati, dei partner del progetto, nel racconto didascalico che con parole semplici spiega il vissuto della nostra esperienza.

Scarica la brochure dell’evento.

Progetto RIZOMA, il territorio e la comunità educante

RIZOMA – Azioni e interventi per il contrasto della povertà educativa nei territori dell’area grecanica calabrese– promosso dal Consorzio Macramè, è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Il progetto RIZOMA – dal grecanico RìZOMMA (radici)  – della durata di 30 mesi, sarà promosso nei territori dell’area grecanica (ambito territoriale di Melito Porto Salvo) prevedendo azioni specifiche finalizzate a contrastare fenomeni di dispersione e abbandono scolastico dei giovani e a sviluppare in loro un senso di appartenenza e riappropriazione della scuola e del bene pubblico, nonché strutturare sinergie nella comunità locale in una sua visione di «presa in carico» unitaria.

Una strategia integrata, con la combinazione di attività scolastiche, extra-scolastiche e per il tempo libero, volte a:

  • Arricchire di contenuti e di esperienze i processi di apprendimento;
  • Sviluppare e rafforzare competenze sociali, relazionali, sportive, artistico-ricreative, scientifico-tecnologiche, economiche e di cittadinanza attiva;
  • Contrastare lo sviluppo di devianza, con il coinvolgimento diretto di adolescenti, famiglie, scuola e comunità.

RIZOMA IN PILLOLE