International Summer School, studenti egiziani e italiani sui beni confiscati
E’ partita il 9 luglio la prima edizione della International Summer School #PaesaggiSolidali #JointLandscape che propone una sperimentazione sui Beni Confiscati alla criminalità organizzata nel comune di Rosarno affidati in gestione al Consorzio Macramè.
L’iniziativa è svolta nell’ambito del progetto “Mestieri Legali – Creazione di una Comunitas della biodiversità per consentire l’inserimento lavorativo di persone immigrate” con il sostegno di Fondazione con il Sud ed è promossa dal Laboratorio di ricerca Landscape_inProgress del Dipartimento dArTe in collaborazione con la Ain-Shams University del Cairo e d’intesa con il Consorzio Macramè.
“Non solo per il nostro Dipartimento ma per l’intero Ateneo, questa è una iniziativa importantissima che risponde alla terza missione dell’Università: la disseminazione della conoscenza. La creatività, l’intelligenza e la consapevolezza sono le armi fondamentali per un cambio di paradigma nel ridisegnare il nostro territorio” – con queste parole ha aperto la conferenza stampa di presentazione Gianfranco Neri, direttore del Dipartimento di Architettura e Territorio dArTe dell’università Mediterranea.
“L’iniziativa si inserisce in un territorio difficile, come quello di Rosarno, con un partenariato ampio e articolato che coinvolge, oltre l’Università, il Comune di Rosarno e la Città Metropolitana, anche le cooperative sociali Mani e Terra, che lavora nel campo agricolo con lavoratori migranti, e Casa di Miryam, che opera nel campo edile per l’inserimento lavorativo di ex tossicodipendenti; e ancora l’Associazione Omnia, Arci e Legambiente. – ha aggiunto il Direttore del Consorzio Macramè, Giuseppe Carrozza – Una grande alleanza di soggetti con l’obiettivo di restituire dignità e lavoro legale alla popolazione migrante del territorio rosarnese.”
“I giovani del Sud hanno il compito di comprendere il paesaggio e rigenerare il nostro territorio. Il progetto andrà ad intervenire su un luogo denso di storia, lungo il fiume Mesima, ai piedi della città Medma. In questo passaggio da luoghi del degrado a luoghi di qualità abbiamo, quindi , l’occasione di disseminare e trasferire sapere e conoscenza” – sono state le parole di Ottavio Amaro, Direttore Generale dell’Università Mediterranea.
“Saranno due settimane in cui verranno coinvolti 15 studenti egiziani, della Ain-Shams University del Cairo, e 12 studenti dell’Università di Reggio Calabria, con il coinvolgimento di 20 docenti. Verrà aperto un grande cantiere creativo con l’installazione di quattro padiglioni effimeri, intesi come tappe per la creazione del parco” – ha illustrato Marina Tornatora, Responsabile Scientifico del Dipartimento dArTe.
La parola è infine passata a Moataz Samir, dottorando di ricerca proveniente dalla Ain-Shams University del Cairo che nel ringraziare l’Università Mediterranea per l’occasione offerta ha aggiunto: “L’obiettivo è di comprendere come ridisegnare e rigenerare le città mediterranee nei loro aspetti economici, urbani e politici”.
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