Abbiamo concluso l’evento formativo “Innovazione e Terzo settore: co-programmare, co-progettare” del progetto GIANO del PON Legalità 2014-2020 che si è svolto il 6 e 7 aprile presso “Palazzo Corrado Alvaro” a Reggio Calabria.
Ci siamo confrontati sui temi della co-programmazione e della co-progettazione, temi – secondo noi – fortemente connessi al tema dei beni confiscati.
Uno dei motivi che ci ha spinto a organizzare un evento formativo su questi temi, di aprirlo a tutti – oltre che alle 30 organizzazioni aderenti al progetto GIANO – era quello di riunire una comunità di persone, amministrazioni e organizzazioni capace di confrontarsi su come fare rete. Su come ragionare insieme, come co-progettare e creare un nuovo modo di vivere le comunità, costruire i rapporti tra pubbliche amministrazioni e terzo settore. E questa volta, questo evento ci ha dimostrato come sia possibile, nel concreto, giungere a dei risultati. Come ci sono esperienze positive, buone prassi alle quali poterci ispirare.
Ma proviamo a raccontare come è andata!
Le sessioni dell’evento formativo “Innovazione e Terzo settore: co-programmare, co-progettare“
“Prossimità, mutualità e sviluppo di comunità”. La prima sessione
Abbiamo aperto la prima sessione con la presentazione del libro “Alla ricerca della prossimità” di Giovanni Marocchi, direttore della rivista Impresa sociale e co-direttore della Biennale della Prossimità. Hanno dialogato con lui Domenico Mantegna, Andrea Volterrani, Emilio Vergani, Pasquale Neri e Giulia Paola Serranò, rispettivamente responsabili dei nostri progetti Impronte a Sud – Welfare Lab e “Pellaro – Laboratorio di sviluppo sociale di comunità” sostenuti da Fondazione CON IL SUD.
La nostra idea di prossimità
“La prossimità per noi è la rincorsa del sogno e non solo del bisogno. In quest’ottica, il nostro percorso è contrassegnato dalla ricerca tanto scomoda quanto necessaria di convergenze e di alleanze, in cui non c’è un soggetto privato che eroga un servizio e un soggetto pubblico che si libera della questione mettendo a gara la gestione di un servizio – dice il nostro direttore Giuseppe Carrozza. – La nostra scommessa è costruire una relazione virtuosa tra pubblico e privato per consentire la crescita del territorio nel suo complesso“. Come Consorzio abbiamo attivato sul territorio numerose esperienze alla ricerca di un approccio con le persone e con le comunità. L’esperienza del percorso di sviluppo di comunità nel quartiere di Pellaro e l’esperienza di welfare di comunità nel progetto Impronte a Sud, un autentico laboratorio di generazione di prossimità che mette al centro le persone e le sue aspirazioni” (cfr. leggi su il Reggino.it).
“Future strategie di innovazione”. La seconda sessione
Durante la seconda sessione “Future strategie di innovazione” abbiamo parlato con Luciano Squillaci su come fare insieme le politiche sociali in Calabria. “Il sistema improntato in Calabria è un sistema sui servizi sociali fondato sui bisogni. Mentre fare le politiche sociali dovrebbe significare avere a tema i sogni, i bisogni, le aspirazioni, il modello di città che vogliamo costruire. Questa è la differenza. Partire dai nostri territori per comprendere che le politiche sociali sono fatti di tutti, che riguardano il benessere della comunità e non solo i problemi delle persone” ha iniziato così Squillaci la seconda sessione dell’evento formativo sui beni confiscati di GIANO.
E noi non possiamo che condividere. Per un cambio di paradigma, per ragionare in una prospettiva diversa. Il Terzo settore non deve essere gestore di servizi soltanto. Deve essere cogestore delle politiche sociali. È quello che proviamo a fare tutti i giorni nei territori in cui operiamo. Con gli enti pubblici, con la comunità.
“Progettare il cambiamento”. La terza sessione
Nella terza sessione “Progettare il cambiamento” c’era Guido Ciceri, direttore di Ser.Co.P. , secondo il quale “dobbiamo lavorare sulle culture di welfare collaborative sapendo che la co-progettazione può essere un ottimo strumento”. C’erano Francesco Dattola e Pietro Foti, rispettivamente il Capo di Gabinetto e il dirigente della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che hanno raccontato dell’esperienza della Metro City sull’Avviso PNRR Beni Confiscati fondata proprio sulla cooperazione e sul coinvolgimento delle realtà del terzo settore per rigenerare i beni confiscati (cfr. leggi sul sito della Città Metropolitana di Reggio Calabria)
Ed erano online Maria Scinicarello, presidente della cooperativa “Prospetti”, e dal sindaco di Celleno (VT), Mario Bianchi, che hanno raccontato un altro bel percorso di buona prassi. Secondo loro “la sinergia tra pubblico e privato, ente locale e terzo settore, è alla base di ogni progettualità” (cfr. leggi l’articolo di Gilda Sciortino su Vita Magazine).
Ha concluso infine Anna Vettigli, Vicepresidente nazionale Legacoopsociali. Secondo la Vettigli oggi è richiesta “una partnership condivisa che richiama a una responsabilità diffusa perché, se si lavora bene, se si crea un processo di reale co progettazione in itinere, avremo i risultati sperati”.
Due giorni partecipati quindi, ai quali vorremmo dare nuovo spazio attraverso gli interventi che si sono susseguiti durante l’evento. Stiamo pensando a un report, un documento che ridia peso e valore alle parole che sono state dette. Per poter dare la possibilità, a tutte e tutti, di usufruire, nella maniera più facile possibile, dei discorsi, delle esperienze, delle idee e dei progetti di chi crede che, in fondo, un altro modo di vivere le comunità, di costruire sani rapporti di collaborazione tra pubbliche amministrazioni e terzo settore è possibile.